Biografia - Santa Maria Cristina Brando

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Biografia

Adelaide Brando, ultima di quattro figlie femmine nacque a Napoli il 1° Maggio 1856 da Giovanni Giuseppe Brando e Concetta Marrazzo. Lo stesso giorno fu battezzata nella chiesa di San Liborio.
Cinque Giorni dopo la nascita perse la madre.
L’ 8 Dicembre 1864 ricevette la prima Comunione ed il 25 dello stesso mese, dodicenne emise, davanti all’immagine di Gesù Bambino, il voto di castità perpetua.
Quando avvertì la vocazione alla vita consacrata espresse il suo desiderio di entrare tra le Suore Adoratrici Perpetue di Gesù Sacramentato di Napoli, ma le fu impedito dal padre. Ottenne però il consenso d’essere ricevuta come candidata dalle Clarisse del Monastero delle Fiorentine, ma, a causa della malattia, fu costretta due volte a fare ritorno in famiglia per curarsi. Presso le Clarisse Fiorentine era novizia Suor Maria Pia, sorella della Santa Maria Cristina, (anche per
Maria Pia la salute fu un problema costante e fu costretta, spesso, a tornare a casa, fin quando fondò a Mugnano la Congregazione delle Suore Francescane del Sacro Cuore di Gesù cui costruì una Chiesa, nella quale i suoi resti mortali furono traslati il 14 aprile del 1929).
Maria Cristina nel 1871 entrò nel monastero delle Fiorentine a Chiaia, dove maturò in lei la fondazione di un'opera di Adoratrici. Dimessa dal predetto istituto per ragioni di salute, rimessasi alquanto, entrò nel monastero delle Sacramentine e ne vestì l'abito il 4 Maggio 1876 e prese il nome di Suor Maria Cristina dell’Immacolata Concezione, ma si ammalò nuovamente e fu costretta a lasciare la strada che aveva intrapresa con tanto fervore. Costretta ad abbandonare anche le Sacramentine, nel Luglio 1878 mentre era a pigione presso le Teresiane di Torre del Greco, gettò le fondamenta della nuova famiglia religiosa.
Suor Maria Cristina Brando si trasferì a Casoria (NA), con le sue suore, presso la proprietà Maglione, e poi nell'attuale casa Madre in via G. D'Anna dove costruì un meraviglioso Tempio eucaristico in stile neo gotico. Il 16 Agosto 1903 l'istituto prese il nome ufficiale di "Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato". che attualmente ha il nome di “Congregazione delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato”, che crebbe rapidamente nonostante le ristrettezze economiche e le opposizioni, nonché la salute precaria della fondatrice.
L’Istituto s’incrementò con nuovi membri e case ed ovunque dimostrò devozione verso l’Eucaristia e solerte premura nell'educazione di fanciulli e fanciulle. Il 20 luglio del 1903 la Congregazione ottenne l’approvazione canonica dalla Santa Sede e il 2 novembre, dello stesso anno, la Fondatrice insieme con molte suore emise la professione perpetua. Visse con generosità la sua consacrazione, con perseveranza e gioia spirituale, e ricoprì l’ufficio di Superiora Generale con umiltà, prudenza e amabilità, dando alle consorelle continui esempi di fedeltà a Dio e alla vocazione e di zelo per la crescita del regno di Cristo.
La Santa morì all'età di 50 anni, il 20 gennaio 1906 entrò nella vita eterna, che sempre aveva desiderato.
Il Suo Corpo riposa presso la Chiesa da Lei fatta edificare a Casoria, accanto alla Casa Madre della Congregazione, in Via Gioacchino D’Anna.
Dall'indole mite e docile, ebbe in famiglia una fruttuosa e soda educazione religiosa e ben presto mostrò segni d’una chiara inclinazione alla preghiera e alla continenza. Attratta dalle cose di Dio, amava la solitudine, si accostava spesso al sacramento della Penitenza e alla Santa Comunione. Accogliendo l’insegnamento del Redentore, soleva ripetere: “Debbo farmi santa, voglio farmi santa”. Ella vedeva Gesù nell'Eucaristia, sentiva che il suo posto era accanto al S. Tabernacolo per offrirsi, con Gesù Ostia, vittima di riparazione e di espiazione perenne.
Coltivò particolarmente la devozione verso l’Incarnazione, verso la Passione e Morte di Cristo e verso l’Eucaristia. Per essere più vicina con lo spirito e con il corpo al tabernacolo fece costruire una cella, chiamata “grotticella”, contigua alla Chiesa che aveva fatto edificare a Casoria. In questo luogo passò poi ogni notte della sua vita, seduta su una sedia, a tener compagnia, nella veglia e nel riposo, a Gesù Eucaristia. Forte fu la sua spiritualità espiatrice, tanto da divenire il carisma dell’Istituto. Tra i frammenti della sua autobiografia leggiamo: “Lo scopo principale dell’opera è la riparazione agli oltraggi che riceve il Sacro Cuore di Gesù nel SS. Sacramento, specialmente tante irriverenze e noncuranze, comunioni sacrileghe, sacramenti malamente ricevuti, SS. Messe pessimamente ascoltate, e, quel che amaramente trafigge quel Cuore Santissimo, è che tanti suoi ministri e tante anime consacrate a lui si uniscono a questi sconoscenti e maggiormente trafiggono il suo cuore ... alle Perpetue Adoratrici il Divin Cuore di Gesù ha voluto affidare il dolce e sublime ufficio di Vittime di perpetua adorazione e riparazione al Suo Divin Cuore orribilmente offeso e oltraggiato nel SS. Sacramento dell’amore”.
Dal carisma caritativo della Santa nasceranno conservatori femminili, educandati, orfanotrofi, scuole interne ed esterne. Si rendono così evidenti le due linee sulle quali si imposta il carisma che Madre Brando ha trasmesso alle Suore Vittime Espiatrici: l’amore di Dio e quello al prossimo, che la Santa definiva come “due rami che partono dallo stesso tronco”.
Madre Maria Cristina Brando è stata Beatificata in Piazza San Pietro il 27 aprile 2003 dal Pontefice San Giovanni Paolo II.
Proclamata Santa in Piazza San Pietro il 17 maggio 2015 da Papa Francesco.
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